Nonostante la crisi, la cassa integrazione, il pericolo della mobilità, la latitanza di Intini, le promesse dei politici, l’occupazione della fabbrica e l’intervento del Prefetto, i miroglini pensano già al Natale e dispensano preziosi consigli per gli acquisti. Boicottare i marchi che si dicono di qualità ma invece preferiscono la manodopera a basso costo dei paesi emergenti, fregandosene altamente dei diritti civili e delle ricadute sul territorio delle loro scelte, potrebbe essere una buona forma di lotta.