Atsuko è una ragazza di Osaka, in Giappone, una città nella zona centro-meridionale del paese, abbastanza lontano dalla zona colpita. Parla bene l’italiano, e abbiamo avuto la fortuna di intervistarla tramite un giro di mail. Le sue risposte risalgono a ieri 16 marzo e tracciano un quadro della situazione più completo rispetto a come siamo stati abituati a vedere in questi giorni. Prima di tutto si sorprende di come trattano la questione i media italiani, che secondo lei esagerano, rispetto ai media locali che comunque, tendono a contenere la situazione. Poi spiega che la sua quotidianità non è stata assolutamente stravolta e risponde anche a qualche domanda sul nucleare, sperando che quello che sta accadendo a Fukushima non influenzi la nostra decisione referendaria.
Di seguito l’intervista completa.
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Le immagini di quello che sta accadendo in Giappone stanno facendo il giro del mondo. Sono immagini drammatiche e il nostro pensiero è per le vittime. Com’è la situazione ora?
Per fortuna non conoscevo nessuno rimasto coinvolto nella tragedia, ma alcuni nostri amici non riescono ancora ad avere notizie dei propri parenti. Se sono vivi o no, non lo sanno ancora… La linea telefonica e’ saltata e i telefonini hanno dei problemi in queste zone.
La zona interessata dallo tsunami e’ molto ampia e i paesini sono sparsi lungo la costiera frastagliata: molti sono stati rasi al suolo, compresi gli edifici dei municipi che avrebbero avuto una funzione di controllo e di coordinamento per la stima dei feriti e dei danni. Molte strade sono state distrutte e qualche posto rimane ancora isolato. Inoltre, bisogna dire che, essendo nella zona nord-est del Giappone, lì fa molto freddo e gli evacuati devono vivere questo ulteriore disagio. Mi dispiace molto.
Osaka è distante dalle zone colpite: che cambiamenti sta producendo il disastro?
Attualmente qui non e’ cambiato niente. I prezzi della benzina non sono cambiati. Anche nei supermercati le merci sono ancora abbondanti e mantengono gli stessi prezzi.
A Tokyo c’è però confusione… l’elettricità è stata razionata, le linee ferrovie limitate, la benzina insufficiente a causa dei danni alle raffinerie (ci vorranno due settimane per ripararli).
Il cibo inizia a scarseggiare perchè è stato mandato nella zona più colpita. Anche ieri ho chiamato mia zia per chiedere se manca qualcosa: nonostante non ci sia bisogno di nulla, il cibo inizia a scarseggiare.
La razionalizzazione dell’energia riguarda tutto il Giappone?
In Giappone, ogni regione è servita da una società elettrica autonoma, che gestisce l’energia in maniera monopolistica. Qui da noi a Osaka, l’energia non manca.
Che cambiamenti ci sono stati nella tua vita quotidiana?
Praticamente la nostra vita non e’ cambiata per niente, qui, ad Osaka tutto procede normalmente: in centro le persone fanno shopping, e i trasporti, i lavori, le scuole, e i negozi vanno avanti tranquillamente. Ma mentalmente sono addolorata per quello che è successo che mi ha fatto rendere più conto del prossimo terremoto che colpirà la nostra regione entro 30 anni.
E nel paese che aria si respira?
C’è sgomento, sbalordimento, dolore, solidarieta’ e preoccupazione per il centro nucreale di Fukushima. Anche se in realtà sembra che la fiducia tra le persone si sia rafforzata in momento di crisi come adesso.
Abbiamo sempre paura delle centrali nucleari. Pero’ nel frattempo sappiamo di non potere farne a meno.
Infatti, per esempio, nella nostra regione, il 50 % dell’elettricita’ dipende dall’energia nucleare. Vogliamo che sia controllate più assiduamente e che siano rafforzate le misure di sicurezza.
C’è un rischio di radiattività?
Il premier Kan ha detto che nelle vicinanze è aumentata la quantità di radiattività ma non ha detto che ci sono rischi per la salute dei cittadini, anche per quelli di Tokyo. Nelle vicinanze i livelli salgono e scendono ripetutamente, e negli altri posti, il livello di radioattività è aumentata temporaneamente, ma attualmente non tale da mettere sul serio in pericolo le persone. Per esempio, a Tokyo e’ meno di fare una radiografia.
La situazione e’ sicuramente molto seria, ma spero che i problemi cessino il piu’ presto e non ci saranno ulteriori fughe radioattive…
A Tokyo vivono mio fratello e sua moglie, i miei zii, i miei cugini, i loro bambini piccoli e tanti amici. Sono molto preoccupata per loro e sto seguendo le notizie attentamente… Ma non si deve esagerare…
In Italia guardiamo con molta apprensione l’evolversi della situazione a Fukushima: come vi state preparando per affrontare un’eventuale esplosione?
Non ci stiamo preparando, pensiamo, anzi, speriamo, che ad Osaka non ci siano i pericoli…
Non so se l’autorita’ nasconde la verita’ o no, ma in Giappone e’ molto tranquillo…
A Tokyo ancora il mio fratello e i miei parenti vivono normalmente… incredibile per voi…?
Ma se e’ possibile, vorrei che vengano ad Osaka presto…
Quali conseguenze sono preannunciate per la vostra economia?
Ieri (il 15 marzo, nda) la piazza di Tokyo ha perso piu’ di 10 %. E aumenteranno i deficit nazionali.
Ma stanno pensando di spostare le fabbriche o aumentare le produzioni all’altre regioni… puo’ darsi che in queste regioni l’economia migliori localmente …
In che maniera possiamo esservi d’aiuto ora, noi, dall’Italia?
Servirebbero di tutto, denaro, cibo, materiali. Ma in giro di pochi giorni ho ricevuto tantissime mail e i messaggi dagli amici italiani che chiedevano come stavo e mandano un “in bocca al lupo” per il Giappone… e sono stata molto sollevata da questi pensieri.
Mi sembra che i vostri pensieri e le vostre attenzioni incoraggino gli evacuati… Spero che le vostre attenzioni durino tanto.
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Atsuko ci scrive consigliandoci di visitare un sito di un’organizzazione giapponese antiatomica che tiene il conto delle radiazioni diffuse:
http://www.cnic.jp/modules/news/article.php?storyid=1022
Il sito è in giapponese, ma le cifre sono comprensibili.
Qui c’è il loro sito in inglese: http://www.cnic.jp/english/
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