Giuseppe Chiarelli, tra libri, lezioni e il futuro di Martina Franca

Ha fatto arrivare l’università a Martina, ha messo d’accordo i comuni della Valle d’Itria per il riconoscimento Unesco, ma appare poco sui giornali. Chi è e cosa fa l’assessore più attivo di palazzo ducale.

Nell’ormai storica conferenza stampa di Giovanni Marangi, in seguito al mancato svolgimento della Ghironda a Martina Franca, l’indignato imprenditore culturale graziò dalle colpe dell’amministrazione solo l’assessore Chiarelli. Pochi giorni prima, in un’intervista rilasciata a chi scrive, il prof Fornasari dell’Università di Bari riconosceva nell’operato di Chiarelli, un ruolo fondamentale per il riconoscimento di Martina come sede universitaria. Abituati a sentire peste e corna su chi amministra la città, abbiamo deciso di andare direttamente alla fonte per capirne di più.

Giuseppe Chiarelli nel suo studio

Giuseppe Chiarelli nel suo studio

Chi è Giuseppe Chiarelli?

Mi riesce un po’ difficile rispondere… Prima di tutto esercito la professione di avvocato da tanto tempo e sono patrocinante in Cassazione…

Lo dice anche Facebook…

Quella scheda non l’ho fatta nemmeno io… A livello professionale ho rapporti con l’Università da quindici anni, sono un culture della materia. Ho curato i rapporti con l’Università di Wroklaw,  tramite il progetto Socrates e ho scritto un libro insieme ad alcuni accademici polacchi sul il principio di sussidiarietà e la gestione dei fondi strutturali, in polacco. Adesso invece sto curando una pubblicazione sui modelli di governance nella gestione dei fondi strutturali sulla rivista del Ministero di Grazia e Giustizia della Polonia…

Poi c’è la politica…

La prima esperienza è stata nel 1997 come presidente della Circoscrizione del Centro Storico. Poi sono stato assessore al Bilancio. Nel 1999 il mio partito  sostenne al ballottaggio Bruno Semeraro, e divenni assessore con deleghe ai Lavori Pubblici, all’Urbanistica, al Contenzioso e al Personale. Questo fino al 2001. Nel 2002 sono stato eletto consigliere comunale nell’UDC, non ho fatto l’assessore ma seguivo i progetti comunitari. Nel 2007 sono stato eletto in Forza Italia e nel giugno 2008 mi sono dimesso per fare l’assessore alle Politiche Comunitarie, Programmazione e Pianificazione territoriale. Adesso sto seguendo la questione dell’Università, che è partita a seguito di un colloquio che ho avuto con il Preside Laneve, a Natale scorso, dove ho preso l’impegno di sensibilizzare l’amministrazione comunale di Martina perché portasse avanti il progetto, anche perché il preside espresse l’intenzione di parlare solo con me, perché, mi disse, finalmente aveva incontrato la persona giusta, dato che il progetto di portare l’Università a Martina risale al 2003.

C’era il rischio che si perdesse l’occasione?

No, ho solo fatto da coordinatore, coinvolgendo tra l’altro il sindaco di Locorotondo e di Cisternino. Perché più realtà locali si coinvolgono più ci sono probabilità di successo. Poi Martina ha anche la vocazione naturale verso questo settore, ma anche a Locorotondo e a Cisternino ci sono numerose aziende tessili. Il progetto è ulteriormente strategico perché coinvolge tre provincie: Bari Taranto e Brindisi. Essendo poi Martina sede del Distretto produttivo della moda, è importante che queste due realtà lavorino in modo sinergico. Per questo ho pensato che il Centro Servizi diventi base logistica di entrambi. Abbiamo infine chiesto un finanziamento all’Unione Europea per la ristrutturazione dell’Ex Omni, il chiostro della Chiesa del Carmine, affinchè diventi la Cittadella della Solidarietà e sede di rappresentanza dell’Università.

Essendo lei assessore alla Programmazione, che programmi ha per questa città?

A parte l’Università, che è un progetto ambizioso, con il comitato promotore del GAL con Locorotondo e Cisternino, ci siamo classificati ottavi su 24 progetti e ci stiamo adoperando per la creazione del marchio Valle d’Itria, soprattutto per il turismo rurale e per gli imprenditori agroalimentari, per cui ci sono già dei finanziamenti.

Il futuro prossimo avrà come centro strategico la Valle d’Itria?

Certo. Abbiamo inoltre in programma la partecipazione ad Expo 2015. Abbiamo già contatti con il Presidente del Consiglio Comunale di Milano, che è venuto a Martina in occasione della premiazione del libro fatto dal Segretario Generale del Comune di Milano. I contatti ufficiali verranno presi in autunno. La promozione territoriale sarà fatta, grazie all’Expo, a livello mondiale.

Torniamo sui finanziamenti europei. Possiamo dire che lei ha le chiavi del pozzo di San Patrizio. Alcune associazioni però si lamentano che c’è scarsa comunicazione per quanto riguarda la possibilità di accesso ai bandi.

I bandi della pianificazione strategica 2007-2013 ancora non ce ne sono, ma stanno per partire. Però è importante ricordare che Martina con Bari e Brindisi, ha partecipato al progetto Europe Direct, che aveva come capofila la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Bari. Il progetto è stato ammesso e i finanziamenti arriveranno quest’autunno. Il progetto prevede l’apertura di un ufficio informazioni, lo Sportello Europeo, che si occuperà di tutto quello che accade a Bruxelles. Non solo finanziamenti, ma anche lavoro, studio. Per quanto riguarda la scarsa comunicazione, con l’apertura dello Sportello, grazie alla presenza del dirigente del settore Politiche Comunitarie, il dottor Longobardi, esperto di finanziamenti europei, si potranno avere tutti i tipi di informazioni desiderate. In questo modo faremo fronte alle esigenze che le associazioni hanno.

Opportunità che ha come scadenza il 2013…

Lo si diceva anche quando fu varata l’Agenda 2000, con i finanziamenti 2000-2006. Poi invece c’è stata la pianificazione strategica 2007-2013. Ma è stato fatto molto dal punto di vista delle infrastrutture.

Dove?

In Italia, in generale…

Capisco.

La viabilità non viene più finanziata dalla pianificazione strategica, ma dai fondi FAS.

Che il governo ha dirottato dal Sud al Nord…

Ora però dovrebbero ritornare. Per la pianificazione strategica abbiamo previsto la costruzione della circonvallazione, che avrebbe un costo sui 18 milioni di euro. Abbiamo previsto un percorso che parte da via Locorotondo, all’altezza della Cantina Di Marco e va verso via Alberobello, poi dalla Zona Industriale, uscirebbe a San Paolo. Poi c’è l’adeguamento della 172. Nel 1999 il Consiglio Comunale approvò il progetto, ma poi tutto si perse.

Da amministrativista, può raccontarci come può un progetto approvato dal Consiglio Comunale perdersi per 10 anni?

Non ricordo chi sbagliò il procedimento, se l’ANAS o qualche dirigente dell’Ufficio Tecnico. Successe che all’epoca alcuni proprietari il cui terreno doveva essere espropriato, si appellarono in giudizio al TAR e al Consiglio di Stato e hanno vinto la causa. La Martina – Alberobello è stata bloccata perché un proprietario ha fatto ricorso al TAR e l’ha spuntata, perché il responsabile del procedimento, non so chi sia, non ha fatto la comunicazione di avvio dei lavori. Molte volte la volontà politica che si traduce in atti, in progetti, viene vanificata dall’imperizia di coloro che devono eseguire i progetti.

Torniamo indietro alla questione della creazione del marchio che deve attrarre i turisti. È innegabile che il turismo non necessità solo di strutture ricettive, ma anche di un calendario di eventi culturali e di spettacolo che permetta a chi viene qui, di rimanerci il più a lungo possibile. Lei è stato citato da Giovanni Marangi in conferenza stampa, come l’unico in Giunta che si è speso perché la Ghironda si fermasse a Martina. La risaputa mancanza di un calendario di eventi, da cosa dipende?

Martina non riesce ancora a proporsi come città turistica, tranne che per il Festival della Valle d’Itria. Ma questo riguarda un utente di nicchia. Non è ancora pronta per il turismo di massa.

Chi o cosa non è pronto?

Parlo da cittadino: forse noi non siamo ancora pronti. Dovremmo essere maturi perché si possano ospitare degli eventi e perchè i giovani possano trovare occupazione in questo campo. In tutte le parti di Martina c’è poca tolleranza verso queste realtà.

Non è  questione di amministrazione poco sensibile, ma di cittadinanza poco tollerante quindi…

L’amministrazione ha le sue responsabilità. Sono anni che tento di estendere l’attenzione per il Centro Storico oltre Corso Vittorio Emanuele. Ecco perché ritengo la Ghironda una manifestazione importante, perché solo attraverso di essa i turisti sono attirati da tutto il borgo antico.

Alla fine, che cosa ci dobbiamo aspettare dall’amministrazione comunale per quest’anno?

Si parla tanto di Piano Urbanistico Generale, ma mi viene da ridere perché  ogni volta che se ne è parlato, c’è stato lo scioglimento del Consiglio Comunale.

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