Gli immigrati non puzzano uguale

Dopo l’intervista ad Atsuko, mi ha contattato un amico per chiedermi se poteva essere in qualche modo utile nei confronti delle vittime della catastrofe giapponese. Vedere la condizione in cui sono ridotte le città e il rischio di un’esplosione nucleare ha sicuramente toccato le corde solidali di molti di noi. Non avendo disponibilità economiche, questo amico ha messo a disposizione un’abitazione per una famiglia numerosa. Gli ho risposto di non sapere come o cosa fare, o a chi far arrivare la richiesta, ma che mi era molto più semplice metterlo in contatto con qualcuno che lavora con i profughi o i richiedenti asilo africani. Immediatamente questo amico ha ritirato l’offerta, giustificandosi col fatto che le radiazioni nucleari sono ben altra cosa rispetto ai problemi africani.

Vero. Una centrale nucleare è evidentemente più pericolosa di un dittatore impazzito. La prima uccide indiscriminatamente, il secondo sceglie con cura i suoi bersargli.

L’episodio però offre uno spunto di riflessione serio: gli stranieri non sono percepiti tutti alla stessa maniera. Se quest’affermazione può sembrare ovvia, non farebbe male rifletterci su…

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